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Berra. La replica di Bigoni alle accuse e alle diffide del sindaco in merito ai recenti fatti accaduti nel territorio non si è fatta attendere. «Ci risiamo - commenta il capogruppo di minoranza - prima mi
minaccia di portarmi davanti alle autorità competenti per rispondere (devo ancora capire di cosa), ora mi diffida, anche in questo caso non ho capito il motivo. Mi accusa di dire falsità ma non ne elenca nemmeno una: abbandono di rifiuti, rapine a mano armata, risse tra vicini, aggressioni di cani randagi, allevamento abusivo di cani pericolosi se allevati in maniera sbagliata, occupazione abusiva di case, furti, macellazione senza stordimento preventivo dell'animale. Vorrei tanto che qualcuno dicesse che queste cose non sono successe nel nostro comune. Allora non bisogna parlarne, perché offre una brutta immagine del territorio: come se a non parlarne il problema si eliminerebbe da solo. Alla mia gente non racconto falsità ma riporto quello che accade, che è sotto gli occhi di tutti. Sono ormai due mesi che non convoca un consiglio comunale, come se non ci fossero argomenti da trattare. Vuole incolpare le mie dichiarazioni/accuse come causa di un mancato arrivo di imprenditori. Vorrei ricordare che il primo ad andarsene da questo comune è stato proprio il
sindaco, forse per mancanza di opportunità o altro, mentre io, imprenditore, sono ancora qui. Ed è proprio per questo che mi batto, affinchè certe cose non succedano: per la "mia" gente sono disposto a tutto». |
14.2.15